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Giovedì 3 Febbraio a Torino, si è tenuta la presentazione del Rapporto Ecomafia 2021, organizzata da Legambiente Piemonte in collaborazione con Libera Piemonte.
Nonostante la pandemia, i reati ambientali sono cresciuti e una preoccupazione ulteriore è data dall aumento di questi reati nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia).
Dopo la legge sugli Ecoreati, ora è fondamentale un decisivo cambio di passo, che porti a completare il sistema normativo, inserendo i delitti ambientali e di incendio boschivo trai reati per cui è possibile vista la loro gravità e complessità, prorogare i termini di improcedibilità previsti dalla riforma della giustizia, approvata dal Parlamento.
Va aggiornato il Codice penale inserendo tra i delitti anche le agromafie, il traffico di opere d’arte e di reperti archeologici e il racket degli animali. È altra cosa fondamentale, è alzare il livello qualitativo dei controlli pubblici ambientali in tutta Italia, a partire dal Centro-Sud. Servono nuove risorse finalizzate all’aumento del personale per le valutazioni e le ispezioni e all’acquisto della strumentazione innovativa per effettuare i monitoraggi. Si deve procedere speditamente all’approvazione dei decreti attuativi della legge 132 del 2016, che ha istituito il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente”.
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